Perugino, Adorazione dei Magi
L’Adorazione dei Magi di Città della Pieve è un affresco di Pietro Perugino, databile al 1504 e conservato nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi a Città della Pieve.
Un pagamento che tarda ad arrivare
La rappresentazione
Il soggetto che viene rappresentato è una “Adorazione dei Magi” in forme molto classiche, anche se si può notare un sapiente uso della prospettiva. La vergine con il bambino rappresentano il punto focale di convergenza delle numerose figure che animano la scena. Sono presenti i Magi adoranti, abbigliati con lussuose vesti, la numerosa schiera di personaggi stanti di cui ancora oggi non si conosce esattamente l’identità ed infine i cortei di uomini a cavallo su dromedari che scendono dalle colline della vallata che si affaccia sul Lago Trasimeno. La scena che viene rappresentata è quindi perfettamente inserita nel territorio circostante, riuscendo ad avvicinare maggiormente lo spettatore. Tra i personaggi che si trovano a sinistra della scena centrale sono forse identificabili i ritratti giovanili di Raffaello (in verde) e del Perugino stesso (in rosso).
Una insolita capanna
Uno dei punti più interessanti dell’opera è sicuramente la capanna della Natività. La capanna viene posta centralmente e viene trattata in tutto e per tutto come un’architettura solida e plastica. Il Perugino non è nuovo a questo tipo di soluzione, che già aveva affrontato in un’altra Natività nel 1473, ma ponendo la capanna in un punto laterale e meno visibile del dipinto. L’opera di Città della Pieve segna una sorta di ritorno al passato della capanna, ma con la solidità architettonica della Natività del Collegio del Cambio di Perugia, realizzata intorno al 1500. Il Perugino lavorando molto in Umbria si trova al centro delle tendenze si Romane, ma soprattutto Toscane. Proprio per questo decide di sistemare la capanna al centro e con una solidità insolita.
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