La Pala di Santa Maria dei Fossi è un dipinto a olio su tavola e tela (512×314 cm) di Pinturicchio, databile al 1496–1498 e conservato nella Galleria nazionale dell’Umbria di Perugia.
Pinturicchio, reduce dai cantieri vaticani di Alessandro VI (Rodrigo Borgia), con quest’opera volle mostrare ai propri concittadini l’eccellenza della sua arte, in malcelata concorrenza con il perugino d’elezione, Pietro Vannucci, che allora dominava la scena locale. La finezza pittorica nella resa degli incarnati dei volti, unita alla brillantezza cromatica imprimono effetti di vivezza. La precisione nella resa dei dettagli, come le bordure dei manti e degli scolli, o gli inserti dorati, sono brani sublimi e preziosi.E’ arrivato fino a noi il contratto per l’opera, datato 14 febbraio 1496. Documento che contiene dettagliatissime istruzioni circa la realizzazione dell’opera, destinata all’altare maggiore per la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Perugia, detta, “dei Fossi”. Il Perugino allora era all’apice del suo successo, favorito da papa Alessandro VI per il quale aveva appena concluso la grande impresa della decorazione dell’Appartamento Borgia. Gli studiosi del Novecento trattarono l’opera con molta freddezza, tanto che evidenziarono di volta in volta una certa fretta nell’esecuzione e un po’ “di maniera” di troppo.Carli invece, nel 1960, pose la pala al culmine della carriera artistica di Pinturicchio, enfatizzandone “la straordinaria lietezza e freschezza dei colori” ma la inserì all’inizio di un periodo di minore creatività dove gli schemi di repertorio incominciavano a prendere il sopravvento sull’invenzione.
Autore: Pinturicchio
Data: II metà XV sec.
Tecnica originale: Tavola
Ubicazione: Perugia, Galleria Nazionale
Codice prodotto 0092
Pictografia a fresco su calce
Applicazioni in gesso a caldo; doratura in foglia 18 kt.
Spessore 12 mm ca.
Gancio a scomparsa
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