Annunciazione, Filippo Lippi (1467-1469), le Storie della Vergine ciclo di affreschi conservati nella tribuna della cattedrale di Santa Maria Assunta a Spoleto.
La Cattedrale di Spoleto
L’impatto visivo che ci regala questa struttura è magnifico. La veduta dell’edificio sacro cittadino si apre sulla scenografica scalinata di Via dell’Arringo. La Cattedrale venne eretta alla fine del XII sec. sul luogo di un antecedente tempio cristiano e se monumentale è l’esterno con la facciata, le arcate il portico, l’interno lascia estasiati. Accanto ai lavori del Pinturicchio, il ciclo Storie della Vergine che raccontano l’Annunciazione, la Morte della Vergine, la Natività e l’Incoronazione. Filippo Lippi ricevette l’incarico di occuparsi del Duomo di Spoleto nel 1466. Sebbene il lavoro fu grandioso non fu l’artista a concluderlo che nel Duomo umbro morì a 57 anni per avvelenamento. Il ciclo di affreschi venne terminato nei tre mesi successivi la morte dell’artista. Con grande rammarico di Lorenzo Il Magnifico, la tomba del Lippi rimase in Umbria che a differenza di Firenza non aveva tombe di grandi atisti.
Le Storie della Vergine
Filippo Lippi arriva a Spoleto già da pittore noto. Di scuola fiorentina fu , con Beato Angelico e Veneziano il principale pittore nella Firenze post Masaccio. D’iniziale influenza masacciana, elaborò poi un suo stile che divenne predominante in area fiorentina, su di esso alcuni pittori come Sandro Botticelli, crearono il proprio.
L’artista nel coro del Duomo di Spoleto incluse l’architettura reale nella decorazione pittorica. Attraverso accorgimenti ed elementi come l’esedra simulata nella curva del tamburo dell’abside, il Lippi riuscì ad esaltare ed ampliare il volume dell’abside romanica. Unitaria è la visione della scienza caratterizzata da dovizia nei particolari. Nella natività oltre ai classici protagonisti anche, l’attenzione nel proprorre i mattoncini mancanti delle mura o la veste macchiata di Maria.
Ma è nel riquadro narrante la Morte della Madonna troviamo un particolare significativo: l’autoritratto di Filippo Lippi con un mantello bianco ed il figlio Filippino nella figura del’angelo.
Il nostro lavoro
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Filippo Lippi Annunciazione
Pictografia a fresco su calce
applicazioni in gesso a caldo; doratura in foglia 18 kt.
spessore 12 mm ca.
Gancio a scomparsa
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