Benedetto Bonfigli, Le Torri di Perugia
Le Torri di Perugia di Benedetto Bonfigli è una delle opere che fa parte del ciclo degli affreschi Storie di S. Ludovico e S. Ercolano, patroni della provincia umbra. Risalgono al 1454 e si trovano alla Galleria Nazionale dell’Umbria.
Una formazione che lo rende unico
Bonfigli si forma sulle esperienze di pittori tardogotici attivi a Perugia, come ad esempio Gentile da Fabriano, ed aggiornando questo modo di fare arte sulle novità rinascimentali. Nel 1450, dopo un soggiorno a Roma, rimane affascinato anche dall’arte di Beato Angelico. L’artista ha quindi il merito di aver dato un’impronta decisiva all’arte in Umbria, fatta di eleganza e raffinatezza. Le sue pitture sono importanti anche per comprendere i diversi aspetti della vita civile e religiosa.
Il ciclo di affreschi dedicato ai Patroni di Perugia
Tra il 1454 e il 1480, Benedetto Bonfigli dipinse il ciclo con le Vite di Sant’Ercolano e San Ludovico di Tolosa. Gli affreschi della Cappella dei Priori sono il capolavoro del Bonfigli e vanno annoverati tra i più significativi esempi di arte umbra del primo Rinascimento. La decorazione inizia dall’angolo destro con le Storie di San Ludovico e continua in senso orario; le scene raffigurate sono proprio quelle che hanno distinto la vita dei due Santi, tra cui: la Vestizione e professione nell’Ordine francescano di San Ludovico alla presenza di Bonifacio VIII, il Miracolo del mercante che ritrova il denaro perduto nel naufragio, il Miracolo della guarigione di Giovanni figlio di Filippo VI di Francia e infine le Esequie del santo. Gli episodi della Vita di Sant’Ercolano iniziano sul lato destro della parete orientale, con le drammatiche vicende che lo condussero al martirio (Tradimento del chierico, Presa di Perugia da parte di Totila, Decapitazione di Sant’Ercolano e Ritrovamento del suo corpo incorrotto). Sebbene gli episodi narrati si collochino nel VI secolo, Bonfigli li ambienta in vedute topograficamente esatte della Perugia del XV secolo, che restituiscono con accuratezza e con intenti chiaramente celebrativi la ricchezza architettonica della città.
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