Il contratto per la realizzazione dell’opera, datato 1496, contiene dettagliatissime istruzioni da seguire. Il dipinto era destinato all’Altare Maggiore per la Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Perugia, detta “dei Fossi”. In quel periodo il pittore era all’apice del suo successo, favorito da Papa Alessandro VI per il quale aveva appena concluso la grande impresa della decorazione dell’Appartamento Borgia.

La Pala è oggi composta da sette pannelli principali, più due della predella che sono dipinti su tela applicata su tavola di legno. Al centro troviamo la Madonna col Bambino e San Giovannino, affiancata dai Santi Agostino con la veste da Vescovo e Girolamo con la veste da Cardinale. Santo Agostino è concentrato nella meditazione su una mela, simbolo del peccato originale dell’uomo e tutto ciò che è derivato da essa, ovvero l’impossibilità dell’uomo a raggiungere il compimento e l’inarrestabile iniziativa di Dio. San Girolamo è rappresentato invece con una bibbia in mano ed il probabile modellino della Chiesa di Santa Maria dei Fossi. Sopra ai pannelli laterali è possibile vedere due riquadri con l’angelo annunciante e la Vergine annunciata. Nella parte superiore campeggia il Cristo Morto sorretto dai due Angeli. Ancora più in alto troviamo la Colomba dello Spirito Santo. L’intera opera misura 512 x 314 cm.

La Pala principale è dedicata non solo alla Vergine titolare della Chiesa, ma anche al passaggio della croce da San Giovannino, il Percursore, a Gesù il Redentore, come esplicita anche la dicitura sottostante. Sopra la scritta troviamo le lettere B e N, che vengono attribuite alla firma dell’artista. Vari elementi presenti nel quadro risultano essere simbolici e rimandano alla Passione, come la melagrana in mano al bambino, i vari frutti sparsi a terra ed il pomo tenuto da Sant’Agostino. Il bambino guarda verso San Giovannino e mentre con la mano destra afferra la Croce che il Santo gli porge, con la sinistra mostra i chicchi rossi della melagrana spaccata, simbolo dell’amore fino al sacrificio.

L’obbedienza al disegno misericordioso di Dio sulla storia umana sembra essere il grande tema della Pala: l’obbedienza di Cristo al Padre, resa possibile dall’obbedienza di Maria con il suo “Si” di risposta all’annuncio dell’Angelo. Si tratta di un’opera monumentale che, come tutte le grandi imprese pittoriche, è capace di dialogare ancora oggi con qualsiasi visitatore, coinvolgendolo nel suo messaggio che trasuda di richiami alla Fede.

L’opera viene realizzata in pictografia su tavola in legno con cornice in massello. Sono stati effettuati ritocchi a mano, dorature in foglia oro 18 Kt e, per conferire maggiore brillantezza al dipinto sono stati utilizzati colori ad olio.